DIVARIO DIGITALE IN MONTAGNA: SECONDO I RISULTATI DEL QUESTIONARIO UNCEM PIEMONTE, ALLARME ROSSO PER TV, INTERNET, TELEFONIA
Libera e volontaria la partecipazione al questionario Uncem Piemonte. 375 persone hanno completato le domande on line, sulla piattaforma Survio, semplice e immediata. Grazie all'inserimento della residenza, il report finale registra risposte da 213 diversi Comuni montani piemontesi, sparsi in tutte le Unioni montane. Quattro le sezioni: tv, telefoni cellulari, banda larga e nuovi servizi. Sono i quattro fronti del divario digitale, sempre più forte nelle zone interne e montane del Piemonte e dell'intero Paese. Fronti che non possono essere separati e affrontati distintamente: solo con un'azione globale il digital divide può essere sconfitto, o almeno attenuato. La novità è che non mancano le risorse: il Piemonte ha a disposizione 280 milioni di euro da investire nelle "zone bianche", a fallimento di mercato. Arrivano dall'Agenda digitale nazionale. Si tratta di fondi nazionali e regionali. Di certo, non possono andare a risolvere solo la mancanza di banda larga. Posare fibra ottica non basta. Per internet, le vallate alpine e le zone appenniniche sono da servire con sistemi wi.fi, grazie a infrastrutture pubbliche affidate in gestione agli operatori. "Ma sarebbe assurdo portare internet senza risolvere anche il problema della ricezione tv e dei telefoni cellulari - afferma Lido Riba, presidente Uncem Piemonte - Assurdo perché nuovi tralicci, nuovi tratti di fibra possono garantire la riduzione del divario su tutti i fronti. Ci aiutano le più moderne tecnologie, già sperimentate in altri Paesi UE. E ancora, si porta banda larga ma prima si pensa quali servizi veicolare per la pubblica amministrazione, per i cittadini, per le imprese". È la logica delle smart valley: mentre è semplice rendere smart, intelligenti e interconnesse le aree urbane, è complesso e bisogna concentrarsi sulle vallate, sulle aree "a domanda debole". Devono farlo politica e istituzioni. "Qui si gioca la vera sfida del Paese, come conferma l'Agenda digitale - prosegue Riba - Anche per televisione e telefonia mobile. In pratica, dobbiamo lavorare con Regione e Unioni di Comuni per riorganizzare tutti i servizi pubblici come poste, trasporti, sanità, scuole là dove è meno semplice fruirne". La parola chiave è innovazione, applicata alla montagna: per i trasporti più servizi a chiamata tipo Uber, ma anche telemedicina, servizi postali negli esercizi commerciali, multiprofessionalità.