Insieme di iniziative e attività che utilizzano l'informatica in ambito sociale. Possono essere attività strumentali alla gestione di un percorso di assistenza individuale (Procedure, piattaforme, community, corsi, etc) o svolgersi in ambito privato e associativo come attività volontarie di valorizzazione della personalità umana. La Legge 266 del 1991 già promuoveva con la costituzione di Centri di servizio a disposizione delle organizzazioni di volontariato, all'interno degli Enti locali, la diffusione della cultura documentaria in ambito sociale, al fine di sistematizzare le esperienze sul campo, spesso limitate alla fattualità operativa dei professionisti,per farne invece oggetti informativi utilizzabili nella riflessione e circolazione scientifica. Più generalmente e in senso anche di prospettiva filosofica, possiamo dire che se l'Informatica in generale studia l'Informazione,l'Informatica Sociale adotta una visione sociale delle trasformazioni di Informazione, in contrapposizione ad una visione individuale delle stesse trasformazioni. Ad esempio, la classica visione di macchina (calcolatore, oppure la sua astrazione matematica, cioè l'automa) prevede un ingresso, un calcolo, una uscita e si concentrasulle relazioni fra ingresso ed uscita così come descritte dal calcolo. In una visione sociale invece, l' "input" di un dato è già il "frutto della condivisione umana delle esperienze generate da input precedenti e in una situazione estremizzata , si potrebbe addirittura considerare una società di automi comunicanti come elemento di partenza, assieme con le loro attività di comunicazione identificate da messaggi. Questi messaggi, scambiati, attivano in ognuno degli automi vari "calcoli" . La comunicazione sociale "precede e genera" il calcolo e non viceversa. VEDI